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Benvenuti nel sito dell’artista-iconografa Ekaterina Titova! La Chiesa Ortodossa è la Chiesa della tradizione e l’icona contemporanea deve essere un’arte della tradizione, una tradizione, che deve essere viva, per poter essere attuale. Probabilmente, l’obbiettivo principale dei nostri tempi è quello di recuperare l’essenziale delle varie scuole iconografiche di diverse epoche e l’incontro con l’icona ortodossa di Ekaterina Titova, aiuta a sostenere questa tradizione, permettendoci di trovarci un po’ più vicini a Dio.

Presso lo studio iconografico di Ekaterina Titova, il lavoro sull’icona avviene secondo le tecniche tradizionali, bizantine e antico-russe, su tavole di tiglio, utilizzando pigmenti naturali su emulsione di uovo con doratura, mediante foglia d’oro, utilizzando, come copertura protettiva, olio siccativo. Queste tecniche premettono all’icona di durare secoli. Il nostro studio iconografico è specializzato nella realizzazione delle seguenti icone:

• Coppia di icone per matrimonio (Cristo e la Madre di Dio)
• Icona di misura
• Icona del santo di cui si porta il nome
• Icona della titolazione del tempio

Le icone si attengono allo stile bizantino e antico-russo e possono essere di qualsiasi grandezza, dalla miniatura fino ai 2mq Garantiamo un completamento degli ordini secondo standard di qualità e puntualità. Consegnamo in tutto il mondo!

L’artista

L’iconografa Ekaterina Titova fa parte di quella generazione di artisti contemporanei, che ha superato il difficile percorso di studio, noto fin dall’antichità: da apprendista a maestro, dallo studio della teoria e della pratica iconografica, fino alla formazione di una visione personale e di uno stile proprio. Ekaterina, pur rimanendo ancorata alla canonicità e al rigore della preghiera, crea icone autoriali dotate di uno stile autonomo e riconoscibile. Ella scrive in una maniera libera e artisticamente raffinata e le sue sono opere sempre vive e veramente nuove.

Ekaterina Titova è nata il 12 marzo 1987 a Mosca, ha un dottorato in biologia. Ha studiato arte in Russia, Francia, Italia ed è membro effettivo della International Federation of Artists (IFA). Nel 2018 si è diplomata presso l’esternato del Seminario Russo in Francia e dal 2016 al 2021 è stata responsabile della scuola domenicale della Chiesa di San Nicola a Nizza, dove ha anche insegnato catechismo e elementi di disegno e di iconografia.

Ekaterina Titova ha iniziato il suo percorso artistico di iconografa nel 2015, con la benedizione dell’arciprete Nikolaj Rebender, parroco della chiesa dei Tre gerarchi a Parigi. È noto, che l’iconografia ortodossa è un’arte tradizionale; ciononostante, il dibattito riguardante i canoni, lo stile, la dogmatica e la teologia dell’iconografia, spingono la giovane pittrice alla ricerca di una sua personale interpretazione dell’icona come opera d’arte. Da allora, la tradizione iconografica, fatta propria durante gli studi, nei lavori di Ekaterina, diventa una specie di finestra sull’altro mondo. Una caratteristica peculiare delle sue icone è la capacità di trasmettere quiete spirituale e una straordinaria divina tenerezza nei volti del mondo celeste, dove lo spettatore si fa compartecipe del mistero di una comunione spirituale ed estetica.

about
Technique

Tecnica di lavorazione e tempistiche di consegna

Il termine per la scrittura di un’icona viene concordato individualmente di volta in volta e dipende dalla grandezza della tavola e dalla complessità del soggetto. Il processo di scrittura dell’icona, nel rispetto delle tecniche antiche, non può compiersi in 2 giorni: dal punto di vista del lavoro spirituale, la scrittura avviene con l’aiuto della preghiera e qui non può esserci posto per la fretta. In media il completamento di un’icona avviene in circa 3 mesi.
Il processo artistico ha inizio, ovviamente, con la preghiera, ma sul piano tecnico inizia con la preparazione della tavola.
Essa viene assemblata e incollata dal falegname e deve quindi riposare. Questa fase occupa circa 2 settimane. Dopodiché la tavola va alla gessatura: sulla tavola per l’icona vengono posti 14-16 strati di gesso: ogni strato deve seccare prima della stesa dello strato successivo. Per questo ci vogliono altre 2 o 3 settimane. A questo punto la tavola passa allo studio iconografico.
Ekaterina lavora su tavole di tiglio, per una maggiore stabilità e solidità, usa biette di quercia. Le icone sono dipinte con colori a tempera, usando pigmenti naturali con emulsione di uovo. Prima, però, avviene la doratura: la luce, i margini dell’icona, le pieghe delle vesti, le corone. Quindi tutto ciò che non è figura umana: lo sfondo, gli abiti, i dettagli. Infine, il lavoro sui volti e sulle mani. I pigmenti usati sono di provenienza italiana e francese.
Come fissante si usa esclusivamente copertura a base di olio di lino, luminoso e trasparente. Questa difenderà l’icona dagli agenti esterni nei prossimi anni. Dopodiché, anche la copertura deve asciugare.
Proprio per rispettare le tecniche tradizionali e i materiali naturali, il processo di scrittura dell’icona, necessita di un certo tempo, ma, in caso di necessità, c’è la possibilità di accelerare un po’ i tempi, solo, però, se presso lo studio è già presente una tavola della giusta misura.
Il prezzo dell’icona si basa su diversi aspetti: in primo luogo la complessità del soggetto (una figura o molte figure), in secondo luogo la misura della tavola. C’è l’idea che più piccola è la tavola, meno lavoro occorre e quindi che il prezzo sia più basso. In realtà non è così: scrivere una miniatura è molto più complicato, poiché viene sfruttata una risorsa irrecuperabile - la vista dell’iconografo, per questo la miniatura è parecchio più costosa rispetto alle misure standard.

Tipi di icona

Esistono diverse tipologie principali di icone, si differenziano a seconda della destinazione dell’icona stessa. Ognuna di queste tipologie è legata a precise occasioni ed eventi della vita.
L’ICONA DI MISURA nell’antichità veniva utilizzata principalmente come regalo di battesimo per i bambini. Si prendeva la misura (altezza e larghezza delle spalle) del bambino all’ottavo giorno dopo la nascita e su queste misure si dipingeva l’immagine del santo protettore il cui nome era stato dato al bambino. Nel fare l’icona di misura, l’iconografo scriveva con i colori sulla tavola di legno la figura di un santo ortodosso a figura intera, il cui nome corrispondeva al nome che il bambino aveva ricevuto al battesimo. Si riteneva che se l’altezza del bambino corrispondeva all’altezza dell’icona, rappresentante il suo santo protettore, allora per tutta la vita ci sarebbe stato un legame buono fra di loro.
ICONE “NOMINALI” ovvero secondo il calendario della chiesa in cui sono indicati i santi del giorno. Nasceva un bambino, si guardava il calendario e si sceglieva un nome per questo nuovo essere umano. Si ritiene, che il santo, il cui nome è dato al bambino, sarà il suo protettore per tutta la vita. Nonostante, oggi si faccia riferimento ai calendari abbastanza di rado, ogni uomo ha un suo santo protettore, corrispondente al nome e alla data di nascita. Ogni battezzato deve avere un’icona del proprio santo protettore. Il suo formato può variare, da tascabile, per averlo sempre con sé, fino a misure esclusivamente domestiche.
IL SIMBOLO DELLA FEDE Il primo simbolo della fede ci è stato dato da Gesù Cristo stesso nelle parole dette ai discepoli prima dell’Ascensione: “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».” (Mt. 28, 19-20; Mc. 16, 15). Al primo Concilio Ecumenico, tenutosi a Nicea, nel 325, fu compilato e confermato il Simbolo della Fede, completato poi nel 381 al Secondo Concilio Ecumenico a Costantinopoli.
ICONA DELLA FAMIGLIA In origine era l’icona con i santi in onore dei quali portavano il nome tutti i membri della famiglia. Essa non era solo una parte materiale dell’eredità della famiglia che si tramanda di generazione in generazione, essa è soprattutto una cosa sacra, che lega tutti i membri della famiglia, unendo il loro spirito.
ICONA DA VIAGGIO- Diffusa un po’ dappertutto, l’icona da viaggio era legata soprattutto ai pellegrini, che non si mettevano mai in viaggio senza un’icona, che li avrebbe protetti da guai e avversità, rafforzando la fede e donando la speranza. Per i pellegrini e i viaggiatori di un tempo, la piccola icona non era solo uno strumento per ricordare la casa e la fede ma anche un aiuto per completare le preghiere giornaliere, nei momenti di riposo durante il lungo viaggio.
ICONE DA LEGGIO Chi entra in chiesa compie inchino (greco προσκύνησις) e bacia le icone della festa del giorno secondo il calendario della chiesa o del santo di cui si fa memoria o del santo cui è dedicato il tempio o un’icona della Madre di Dio venerata in quella regione.